lunedì 21 dicembre 2015

an interesting mind

Questo ha poco a che fare con le specifiche personalità ma ha molto a che fare con me e con le persone di cui mi piace circondarmi :) 

 
Sono particolarmente sintetica, lo so, è che ho un universo di pensieri in testa - un universo in aggiunta all'universo che c'è di solito, intendo, quindi siamo a due universi - e in più sto anche studiando e organizzando il viaggio che farò per capodanno, a Helsinki, quindi non mi avanzano molte energie!
Alla prossima! 
 

martedì 8 dicembre 2015

ascoltare, vedere, percepire

Un mese di nulla! Il tempo è fuggito più veloce di quanto mi aspettassi tra studio e impegni vari...

La frase di oggi riguarda una delle caratteristiche che mi contraddistinguono maggiormente, cioè la capacità di andare al di là delle parole e di cogliere aspetti e dettagli non detti ma comunicati in mille altri modi. E l'ultima frase riassume il tutto alla perfezione: mi fido del mio intuito. Finora ha sbagliato pochissime volte ;)


giovedì 5 novembre 2015

musica

Stasera sono estremamente stanca, dopo una giornata molto impegnativa, per cui sarò breve. Lascio che sia la frase che ho scelto a parlare per me, l'unico commento che faccio è che per quanto mi riguarda si possono sostituire i termini depressing e sadness con gloomy e melancholy, visto che la malinconia è uno dei sentimenti che sento appartenermi di più in generale.


Buona serata!

giovedì 29 ottobre 2015

i'm just listening, i'm just observing

Questa vorrei tanto incollarmela sulla fronte, tatuarmela addosso, vorrei avere un pacco di fogli con queste frasi stampate da distribuire al resto del mondo...



Quante persone si fermano a quello che credono di vedere senza avere la voglia di andare oltre, di approfondire! Soprattutto l'ultima frase contiene una verità che per me è così evidente, ma che per gli altri, abituati a fiumi di parole sempre e comunque, non lo è. Se racconto di me a qualcuno è perchè mi fido ciecamente di quel qualcuno e ho deciso consapevolmente di farlo partecipe delle parti più nascoste e fragili della mia essenza...e non è una cosa da poco per un introverso! Potrebbe essere definito un privilegio concesso a pochi XD

sabato 24 ottobre 2015

parole e fatti

Un po' in ritardo ma ci sono per la citazione della settimana!

Anche queste affermazioni richiedono poche spiegazioni. 
Per fortuna e purtroppo conservo parte di quell'ingenuità infantile per cui si tende a credere davvero a quello che dicono gli altri, e a volte ne ricavo delle cocenti delusioni perchè le persone non pensano davvero quello che dicono ma parlano tanto per fare, promettendo cose che sanno già di non poter mantenere. L'esatto contrario di quanto faccio di solito io, che se dico qualcosa è perchè lo penso veramente o intendo farlo veramente (vedi la storia del lancio con il paracadute, c'erano 2 amici che a parole erano convintissimi e sicurissimi di fare il lancio con me, ma alla prova dei fatti si sono tirati indietro accampando mille scuse...ed è così in mille altre situazioni). Inoltre ho una memoria di ferro per quanto riguarda le parole dette e le promesse fatte...
L'esperienza dovrebbe avermi insegnato qualcosa ormai, ma certi lati della mia personalità continuano a prevalere e voglio intimamente credere alla sincerità e alle buone intenzioni altrui, quindi mi ritrovo sempre nelle stesse situazioni e nelle stesse dinamiche, con amici e conoscenti che dicono e promettono ma non mantengono e io che rimango delusa e amareggiata, anche se magari non lo do a vedere.
Insomma, spesso sarebbe meglio dire qualche parola in meno, o pensarci di più e più attentamente prima di parlare, piuttosto che rischiare di perdere la fiducia di una persona a cui si tiene. Meno superficialità e fretta e più attenzione e correttezza :)



martedì 13 ottobre 2015

chiacchiere

Eccomi per la frase della settimana.
A inizio ottobre ho cominciato (ricominciato, dovrei dire) l'università e sono impegnata con le lezioni ma spero di riuscire a tenere lo stesso in vita questo piccolo angolo che rappresenta parte del mio mondo...

Sarò particolarmente breve perchè l'argomento non richiede spiegazioni - almeno per me


Questo è un concetto semplicissimo che però in tanti non capiscono, una delle caratteristiche principali delle persone introverse: l'avversione per le chiacchiere di circostanza, quelle che gli anglosassoni chiamano small talk. Mettiti a parlare del tempo, o della politica, o di qualsiasi argomento di solito usato per fare conversazione con qualcuno che non si conosce o comunque quando non si sa cosa dire, e molto probabilmente otterrai solo il mio silenzio. Meglio non parlare di niente. L'unica alternativa accettabile è una conversazione originale, personale, con domande interessanti, che offra spunti di riflessione, che permetta di instaurare un vero dialogo e non solo per passare il tempo. Perchè io il tempo lo passo benissimo anche senza dire niente e senza ascoltare le parole sterili di qualcuno che pensa che il silenzio sia disagio u.u

martedì 6 ottobre 2015

svelarsi

Ho riflettuto parecchio prima di rendere pubblico questo blog qualche mese fa. In precedenza era privato, una specie di diario segreto digitale a cui potevo accedere solo io (a differenza del diario segreto cartaceo della mia infanzia e adolescenza che non era mai veramente al sicuro dalle incursioni dei miei fratelli curiosi e invadenti :P). Per me non è per niente facile espormi in questo modo, raccontarmi, mettere a nudo la mia personalità, esporre i risultati delle mie infinite riflessioni, delle mie ricerche, del mio percorso di vita. O meglio, la parte difficile è quella che riguarda la condivisione, il dare in pasto al mondo là fuori la mia anima, la mia essenza, le mie caratteristiche più profonde. Svelandosi per come si è, senza veli o maschere, si diventa estremamente vulnerabili agli attacchi altrui, ma è anche immensamente liberatorio. Tanto non c'è praticamente nessuno che legge questi miei post, visto anche che non pubblicizzo il blog, quindi i segreti della mia personalità sono relativamente al sicuro XD

Per molto, molto tempo ho considerato la sensibilità e l'introversione come dei difetti, li odiavo perchè mi rendevano così diversa dagli altri, perchè rimanevo ferita da (o dalla mancanza di) parole, gesti, sguardi, sfumature a cui la maggior parte di chi mi stava attorno non faceva nemmeno caso, rimanevo scossa da ogni minima cosa che la mia sensibilità mi segnalava come sbagliata/problematica/ingiusta. Allo stesso tempo ai miei gesti misurati, alle mie parole pensate e ripensate, alle mille sfumature di certi miei atteggiamenti non veniva riconosciuta l'importanza che invece avevano ai miei occhi. Gli altri non erano in grado di notare e riconoscere che tutto quello che facevo e dicevo scaturiva dal profondo della mia anima. Empatia, delicatezza, rispetto, comprensione, tutto passava inosservato, mi sembrava di sprecare energie per persone che vedevano attraverso un filtro in bianco e nero un mondo che io con fatica coloravo con un'infinità di colori (ancora adesso molto spesso è così, ma ho imparato a conviverci).
Per anni mi sono sentita isolata, una mosca bianca, credevo di essere l'unica con quegli aspetti della personalità che mi rendevano fragile, strana agli occhi degli altri, silenziosa... mi sono sentita dire un'infinità di volte da persone diverse e in contesti diversissimi "tu pensi troppo, tu ti fai troppe domande, tu reagisci in modo troppo intenso, tu analizzi troppo le situazioni, tu sei troppo emotiva, tu stai troppo attenta ai dettagli, tu ricordi troppe cose", e ogni volta a chi mi diceva così rispondevo, ma solo mentalmente, che secondo me erano loro a pensare troppo poco, a farsi troppe poche domande, a reagire in modo troppo blando, ad analizzare troppo poco, ad avere troppa poca emotività, a notare troppo poco i dettagli e a ricordare troppo poco.
Insomma, per un certo periodo credevo che nascondermi fosse la soluzione, che il mondo non volesse le persone come me, che la sensibilità e l'introversione fossero delle sfortune che rendevano inadatti alla vita.

Poi, per fortuna, sono cresciuta, ho camminato lungo altre strade, frequentato altri ambienti, conosciuto altre persone, ho letto tanto, ho riflettuto ancora di più, ho appreso tante cose, ogni tanto ho trovato qualcuno che mi apprezzava per com'ero e non per come il resto del mondo si aspettava che fossi. Non c'è cosa più gratificante e meravigliosa che essere accettati esattamente per come si è! 
Ho preso atto del fatto che sensibilità e introversione sono due caratteristiche, e come qualsiasi altra caratteristica hanno aspetti positivi e aspetti negativi. Possono sembrare delle debolezze, a volte lo sono, altre volte sono estremamente arricchenti perchè permettono di vedere e sentire ciò che chi non le ha non potrà mai vedere e sentire. 

Per me rimane molto difficile aprirmi verso l'esterno, da vera introversa quale sono, ma quando lo faccio di solito non me ne pento perchè la mia sensibilità e il mio intuito mi permettono di scegliere con cura le persone a cui mostrare tutto o quasi di me stessa. E comunque il rischio che qualcuno possa approfittare del mio mettermi a nudo per ferirmi vale la pena di essere corso, perchè là fuori ci sono davvero persone che meritano di conoscere le parti migliori di me, quelle che conservo al sicuro proprio per chi dimostra di meritarle.

Comunque ho deciso di fare un giochino, ogni settimana posterò una frase su uno dei temi che mi stanno a cuore in questo periodo (indovinate? Esatto! Sensibilità e introversione!). La maggior parte di queste frasi provengono da un paio di pagine facebook che seguo e contengono al loro interno il riferimento a suddette pagine, altre invece le ho trovate in giro per il web e non per tutte è possibile creditare il legittimo proprietario. Quelle che metterò sono le frasi in cui mi ritrovo di più, quelle che mi rispecchiano totalmente, che mi descrivono meglio di come potrei fare io stessa.



sabato 12 settembre 2015

indicatore di personalità di Myers-Briggs

Oggi voglio parlare dei test della personalità, o meglio voglio parlare del MBTI, o Indicatore di personalità di Myers-Briggs
E' interessante e anche divertente scoprire quale tipo di personalità descrive al meglio il nostro modo di essere. Per certi aspetti è inquietante vedere come con delle semplici domande possa essere fatto un ritratto così preciso di noi stessi, ma d'altra parte è esaltante e consolante sentirsi capiti e compresi e sapere che ci sono altre persone esattamente come noi. Ma di queste sensazioni ho già parlato. Mi preme precisare comunque che questi test e i loro risultati sono sì utili e anche intriganti, ma non servono a incasellare le persone, a rinchiuderle in una gabbia di definizioni e tratti comportamentali definiti, a segnarle con un'etichetta mai più rimovibile. Servono più che altro a interrogarsi su se stessi, a capire che per quanto strane e singolari siano le nostre caratteristiche sono comunque normali e sane, se rispecchiano quello che è il nostro carattere e la nostra personalità. Alcuni degli aspetti descritti corrispondono alla perfezione a come siamo, altri invece sono lontanissimi da noi. E' questo il bello, siamo esseri unici e irripetibili ed è impossibile descriverci con esattezza matematica. Ma questi test e i loro risultati sono decisamente accurati, per me sono stati illuminanti e mi hanno indotta ad approfondire molti aspetti di me stessa per arrivare a conoscermi meglio e a stare meglio con me stessa. 
Io che odio essere etichettata, incasellata, ingabbiata in definizioni che per loro natura non possono che essere limitanti, mi trovo perfettamente a mio agio nella descrizione che viene fatta del mio tipo di personalità, INFJ. In realtà ricado in tre tipi diversi di personalità, test di siti diversi fatti in momenti diversi danno risultati lievemente diversi, ed è perfettamente normale perchè siamo esseri in evoluzione i cui sentimenti, comportamenti e reazioni variano in base alle situazioni e ai momenti che ci troviamo a vivere. INFJ è il risultato che ho ottenuto più spesso, ma anche quando ho ottenuto gli altri due risultati (che comunque erano molto molto simili a questo) veniva comunque posto il dubbio che in realtà potessi rientrare benissimo anche nella descrizione di INFJ. Ci sono momenti e situazioni in cui non lo sono, ma è il tipo di personalità che si avvicina maggiormente a come sono io, perciò l'ho adottato come mio personality type ufficiale. E mi ci trovo decisamente bene, come il paio di scarpe che ho da quasi 10 anni e che sono comodissime, con cui ho affrontato di tutto e di più tra viaggi, concerti, gite, esperienze felici e meno felici, e che non mi decido a buttare nonostante siano ormai distrutte. Mi calzano a pennello, e così mi succede anche con la definizione di INFJ

Ho deciso di linkare due siti con il test e le descrizioni dei risultati in italiano e due in inglese (in realtà uno è lo stesso sito presente in versione italiana e in versione inglese).

Siti italiani:
La stessa medaglia
16 personalities - italiano

Siti inglesi:
Truity
16 personalities

Ogni sito oltre alla possibilità di fare il test fornisce delle descrizioni dettagliate dei vari profili. C'è veramente molto materiale con cui confrontarsi e a cui interessarsi!


giovedì 10 settembre 2015

una marea di link per conoscere e conoscersi

Ultimamente ho letto veramente tanti articoli su introversione, personalità INFJ, alta sensibilità e quant'altro, mi sono stati utilissimi per capirmi e conoscermi e sarebbero utilissimi per qualunque altro introverso, ma anche per chi non è introverso o altamente sensibile ma vuole entrare in contatto con questo mondo, perchè magari ha un amico o un partner che appartiene a questo micro-cosmo. 
All'inizio volevo fare un collage dei passaggi più significativi tratti dai vari siti , ma poi tra copia-incolla e link da inserire per dare il giusto credito ai vari autori degli articoli a cui mi ispiro ho realizzato che forse è meglio inserire direttamente i link e amen. Se uno non ha la voglia e la pazienza di leggere qualche pagina allora non merita di conoscere a fondo i segreti delle personalità introverse u.u

Alcuni articoli sono seri e profondi, altri sono scritti in modo più leggero e ironico, ma non per questo mancano di spessore. Alcuni hanno un tono scientifico mentre altri sono più frivoli o sembrano patetici, ma hanno tutti almeno una perla, una frase degna di nota, un concetto che vale la pena ricordare. Si tratta solo di modi diversi di raccontare la stessa realtà. Molto spesso, navigando tra le diverse pagine, si leggono le stesse cose o cose molto simili ripetute, e visto che si tratta sempre dello stesso argomento è più che normale che certi concetti tornino fuori in continuazione.

Alcune di queste pagine le ho sicuramente già linkate in qualche post del passato, pazienza, repetita iuvant!

Link in italiano. Non c'è moltissimo materiale in italiano, ma tra il poco che c'è si trovano scritti di qualità, come quelli di Luigi Anepeta.

Nil Alienum sito di Luigi Anepeta. Di lui ho già parlato. Il sito è ricchissimo di contenuti, alcuni molto specifici e non così semplici e immediati da comprendere. Ma vale la pena dargli un'occhiata. In particolare tutta la sezione dedicata all'introversione è preziosissima!
Vademecum sull'introversione
Il dramma degli introversi nel nostro mondo


Cos'è l'introversione 

Dieci modi in cui gli introversi interagiscono diversamente con il mondo  

10 miti da sfatare sull'introversione 

Perché le persone sensibili interagiscono diversamente col resto del mondo 

Introversi, 15 cose che non ti diranno mai 



Link in inglese. Qui entriamo in un universo molto più ampio. Al di là dei confini del nostro paese e della nostra lingua la questione è trattata in modo molto più approfondito e da più tempo, per cui c'è una quantità e una varietà di materiale notevole. C'è veramente solo l'imbarazzo della scelta! 

Introvert, Dear una vera miniera di informazioni! Questo sito mi piace davvero tanto. Contiene articoli, vignette, citazioni, è uno dei miei siti preferiti in tema. Gli articoli non sono troppo lunghi, anzi, e c'è una sezione in cui vengono analizzati i tipi di personalità introversa. Utile e anche divertente.
In particolare ho apprezzato questi, ma sono solo una piccola parte dei contenuti del sito.
The science behind why introverts needs 'alone time' 
What are introverts like as kids? 
25 honest confessions of a introvert
21 signs you're an INFJ personality type
10 type secrets of the INFJ
What INFJs want in a relationship
10 pros and cons of being an INFJ personality type

Quiet revolution il sito di Susan Cain, autrice del libro Quiet: The Power of Introverts in a World That Can’t Stop Talking. Il libro è stato tradotto anche in italiano e si trova facilmente in librerie e biblioteche. Nel sito ci sono le sezioni Quiet Diaries e Quiet Revolutionaries...a voi il piacere di scoprirle!
Nurturing Your Natural Strengths as an Introvert
The Gifts of Introversion 

Bradgarbus - INFJ Articles questo sito è vastissimo, a me interessa solo la parte "generica" sull'introversione, ma volendo si può approfondire la vita dell'autore. Ci sono moltissimi articoli sulla personalità INFJ. In questo sito ho letto alcune tra le cose che mi hanno colpita ed emozionata di più per la profondità e la verità contenute in quelle frasi. Molto spesso i contenuti sono copiati o modificati partendo da altri siti o blog ma viene sempre creditato l'autore, diciamo che è comodo averli tutti raggruppati in un unico posto senza doverli cercare in giro per il web.
A Little Left of Normal: INFJ
Top 10 Things Every INFJ Wants You to Know
13 Signs You’re A Classic INFJ
Being friends with an INFJ
Everything or Nothing - INFJ
INFJ - Details and Depths
INFJ Anger style

Caring for Your Introvert

10 Ways Introverts Interact Differently With The World

7 False Assumptions Made About Introverts

10 Things About Love Only Introverts Would Understand

What it Means to Have an Introvert Personality

10 Reasons Why Introverts Are Incredibly Attractive People

Things You Should Know About INFJs

How To Be Friends With an INFJ

24 Struggles All INFJs can Understand

INFJs: The Bad, The Good, and the Ineffable



Link sull'alta sensibilità (Highly Sensitive Person)

The highly sensitive person intero sito dedicato alle persone altamente sensibili, con varie risorse tra cui altri link, test, blog, eccetera.

11 Powerful Ways to Protect Your Sensitivity

HSP: Persone altamente sensibili

Chi sono le Persone Altamente Sensibili?



C'è parecchia carne al fuoco! Volevo anche parlare un po' dei test di personalità ma è meglio farlo in separata sede per non appesantire troppo questo post.

martedì 18 agosto 2015

introversion, intuition, feeling, judgment

Un po' alla volta vado avanti nella ri-scoperta di me stessa. E' un processo a volte lento e a volte velocissimo, a volte doloroso e a volte illuminante, sicuramente è emozionante, o per dirla con un termine inglese che secondo me esprime benissimo il concetto, overwhelming. Scoprirsi, capirsi, riconoscersi, ritrovarsi...è eccezionale! Quasi una cosa esaltante, dopo anni passati sentendomi incompresa, sola, con la sensazione di provenire da un altro pianeta, alla ricerca costante - ma quasi sempre vana - negli occhi delle altre persone di quella scintilla che mi avrebbe fatto intuire che mi capivano, che erano come me...all'improvviso tutto acquista senso, i vari pezzi si mettono come per magia al posto giusto. Non sono malata, pazza, troppo strana. Sono io, solo io. E come me ci sono chissà quante altre persone! Arrivare a sapere e capire CHI sei davvero è incredibile, si ha la sensazione di stare per scoppiare dalla contentezza, dalla soddisfazione, dal sollievo. Però è allo stesso tempo una strada faticosissima, che prosciuga le energie mentali alla velocità della luce, che costringe a prendersi delle lunghe e frequenti pause per metabolizzare quello che si sta scoprendo e capendo...
E' come se, finalmente, mi fosse stato tolto da davanti un velo che falsava la percezione di come mi vedevo ma anche quello che vedevo del resto del mondo. E niente, trovo che tutto questo sia estremamente affascinante. Difficile, certo, ma emozionante all'ennesima potenza!

giovedì 6 agosto 2015

sentire

Spesso i sentimenti e le emozioni che provo sono così intensi e totalizzanti da farmi paura, mi impressionano, mi sconvolgono (anche in senso positivo). Dovrei esserci abituata perchè per me è sempre stato così eppure ogni volta mi stupisco della forza e dell'intensità delle mie sensazioni. Rispondo proprio in modo fisico, mi accelera il respiro e il battito cardiaco, mi vengono i brividi, mi spuntano le lacrime. Per una canzone, una ventata di aria fresca in una giornata torrida, un panorama, una voce, un profumo, uno sguardo...sono infinite le cose che mi colpiscono in questo modo. Sfumature, dettagli, momenti, gli altri nemmeno se ne accorgono e io vivo per questi elementi, ho interi mondi di sensazioni dentro di me tenuti in piedi da queste sprazzi di realtà - o meglio, di come percepisco io la realtà. Anche da piccolissima ero così, ricordo con una vividezza incredibile i caldi e lenti pomeriggi estivi, quando dopo pranzo andavo a letto ma non dormivo, e nella penombra della camera ascoltavo i rumori che provenivano da fuori, e mi sembrava uno spettacolo. In particolar modo mi affascinava e mi emozionava il rombo lontano degli aerei che passavano, sentire che si avvicinavano e che poi si allontanavano, lo stavo ad ascoltare con il cuore in gola, pensando al cielo, all'andarsene lontani, al tempo che passava e se ne andava insieme all'aereo...e avevo massimo 3 o 4 anni, perchè mi ricordo benissimo che ero nella camera che adesso è dei miei genitori ma che è stata mia finchè è nato mio fratello minore, che appunto ha 4 anni meno di me. Questo ricordo è uno dei più vivi e persistenti della mia infanzia, talmente forte era quello che provavo in quei momenti. Ancora adesso quando sono in un momento di quiete e sento un aereo che passa mi emoziono allo stesso modo, con la stessa intensità di allora, e faccio gli stessi identici pensieri, ovviamente in chiave adulta...

Introversa, altamente sensibile...se solo avessi scoperto prima i tanti scritti e le tante analisi che sono stati fatti al riguardo...mi ci ritrovo in pieno, mi descrivono con una precisione quasi dolorosa, ed è infinitamente bello, consolante, lenitivo per la mia anima sapere che c'è qualcuno là fuori che sa esattamente cosa provo, che mi capisce, che è come me!

giovedì 25 giugno 2015

this can be love

Ebbene, mi sono innamorata. Di una voce, di una band, del suo suono, delle canzoni, delle parole, dei significati nascosti, dei sentimenti che mi suscitano quelle canzoni, delle reazioni che mi provocano...del cantante, del suo modo di essere, della sua ironia, della sua profondità, del suo modo di parlare, di scherzare, di raccontare le cose, di affrontare temi difficili e dolorosi con il sorriso sulle labbra, di essere sincero e onesto in modo del tutto personale...
Ho passato notti intere ad ascoltare una stessa canzone, ho passato ore a piangere ascoltando un'altra canzone che mi ha toccato parti sensibili che non sapevo di avere in un modo che non pensavo fosse possibile...
Quella voce mi ha ammaliata, in quelle note mi rispecchio, mi ritrovo, come se le conoscessi da sempre, quei testi comunicano qualcosa che va al di là delle parole e del significato delle frasi...da quattro mesi in pratica non parlo d'altro e soprattutto non ascolto altro.
E' proprio vero che la musica è magia, è vita, è passione, è dolore e felicità.
Voglio vedere dal vivo quella band, voglio incontrare quell'uomo che conosce la combinazione per aprire il lucchetto della mia mente prima ancora che del mio cuore. Leggo e ascolto interviste e quasi mi fa paura vedere e sentire quanto abbiamo in comune, il modo di dire certe cose, le parole usate per esprimere un concetto, le reazioni, gli aspetti della personalità, le esigenze emotive, il modo di ascoltare la musica, i gesti...per non parlare di tutte le coincidenze assurde che sono capitate da quando ho cominciato ad interessarmi a questa band! Non le voglio elencare ma sono fatti strani, presi singolarmente magari fanno poco effetto ma considerati uno dietro l'altro fanno un po' impressione. Se credessi alle coincidenze e al destino potrei dire che c'è qualcosa di soprannaturale che mi spinge senza dubbio verso di loro e verso di lui...buon per me (e per la mia sanità mentale) che non credo a queste cose XD

Comunque da quando ascolto solo loro sto bene, ma proprio bene, è come se avessi trovato una mia dimensione che prima avevo sempre e solo sfiorato. Posso osare e dire che nemmeno con i Killers e gli U2 mi sento così? Forse è perchè la passione è recente e me la sto vivendo in pieno proprio adesso per cui mi sembra la cosa più intensa che si possa sperimentare...però sono davvero tanto, tanto presa, non ricordo di essere stata così al tempo della scoperta dei Killers...

Questa è una delle mie preferite, quella che mi ha fatto piangere per ore...e, citando me stessa, fa quasi paura il potere che ha una canzone di farmi entrare nel posto
in cui si trovano le sensazioni e i ricordi di chi l'ha scritta




E mi auto-cito ancora, riportando parti di post dell'altro mio blog

è una cosa assurda ma non riesco a farci niente. Non si trattava di  un'infatuazione passeggera ma di una vera e propria passione totale e travolgente. Più li ascolto e più canzoni scopro e più mi rendo conto che mi hanno letteralmente conquistata, che difficilmente se ne andranno dal posto profondo che hanno raggiunto dentro di me

Non so cosa ci mettano in quello che fanno gli HIM ma è incredibile la reazione che mi provocano. La mia inquietudine di fondo e la mia tendenza alla malinconia si rispecchiano alla perfezione in quelle canzoni, come una specie di richiamo primordiale e profondo...

Li avevo incontrati, musicalmente parlando, nel 2005 circa con l'album Dark Light, e non ero andata oltre. Ogni tanto mi riascoltavo quell'album e amen, mi piacevano un paio di canzoni, le altre erano trascurabili. Poi un giorno di qualche settimana ero lì con le cuffie sulle orecchie ed è arrivato il simil-colpo di fulmine. All'inizio si è trattato della voce del cantante, Ville Valo, che si abbina poco alle sue fattezze nordiche e delicate. Che voce! Mi ha colpita un punto particolare di una canzone che prima di allora avevo sentito centinaia di volte, ma non mi ci ero mai soffermata. L'ho riascoltata più volte, tornavo indietro nella traccia solo per risentire quei pochi secondi...insomma si capisce che al centro della prima fase del mio pseudo-innamoramento musicale c'è stata appunto la voce, profonda, cupa... Qualche giorno dopo il pesudo-innamoramento ha coinvolto anche il lato musicale vero e proprio, complice un altro album che è entrato nella mia playlist. Di questo album risalente alla giovinezza della band sono poche le canzoni che mi piacciono, però quelle che mi piacciono mi piacciono davvero, hanno un non so che, una certa drammaticità se così vogliamo chiamarla, che mi attrae alquanto 

Non so dove mi porterà questa passione ma non voglio precludermi nessuna strada. Era da tanto che non mi sentivo viva come mi sto sentendo in questo periodo e gran parte del merito è degli Him, di Ville, della loro musica e delle sue parole!

lunedì 1 giugno 2015

essere introversi

Ho trovato la descrizione di me, della mia vita, di quello che sono e di quello che provo. Tale e quale!

Da qui

In che cosa consiste, in sé e per sé, l'orientamento proprio dell'introversione in rapporto ai due mondi? Jung lo ha definito con sufficiente precisione: la riflessività, intesa in senso lato come piacere di comunicare con la propria mente e di recepire il mondo esterno attraverso le sue rifrazioni soggettive. Il mondo interno, nei suoi aspetti consci e ancora più in quelli inconsci, è il mondo dell'emozione, della fantasia, dell'immaginazione, del pensiero intuitivo. La percezione di questo mondo, quasi sempre vivace nell'introverso, cattura la soggettività e opera come un filtro rispetto al mondo esterno. Un bambino introverso è facilmente identificabile: posto che non abbia ancora problemi, il suo sguardo è denso e penetrante, ma al tempo stesso non ha quella vivacità che è propria degli estroversi, catturati dagli stimoli esterni. C'è in esso una sfumatura di fissità che riconduce ad una modalità di rapporto "contemplativa".

L'orientamento introverso comporta, dunque, inevitabilmente un corredo emozionale più ricco e più vivace rispetto alla media. Questa ricchezza concerne anche tutte le funzioni psichiche intimamente correlate alle emozioni: la fantasia, l'immaginazione, l'intuizione. Il rapporto tra questo corredo e l'intelligenza in senso stretto, intesa come capacità astratta e operativa, non è costante. Si danno indubbiamente introversi iperdotati sotto il profilo intellettivo, ma se ne danno anche di normodotati. L'ipodotazione, invece, non è mai associata all'introversione, forse perché anche l'intelligenza astratta riconosce come sua matrice primaria l'emozionalità.
Tutto ciò giustifica il considerare l'introversione nel suo complesso come una condizione caratterizzata da potenzialità superiori alla norma. Ma, se questo è vero, com'è possibile che un introverso, in molteplici fasi dello sviluppo e per alcuni aspetti, appare solitamente inadeguato e in ritardo rispetto alla media?

Questo mistero, in ciò che esso ha di naturale, vale a dire non dipendente da interazioni negative con l'ambiente, si risolve tenendo conto di alcuni aspetti evolutivi dipendenti dalla ricchezza del corredo emozionale.

Un primo aspetto, di straordinaria importanza, concerne il fatto che tale corredo comporta una sensibilità sociale che si esprime originariamente in un'identificazione totale con le figure genitoriali e con il mondo adulto, che vengono idealizzati e sacralizzati. L'idealizzazione delle figure genitoriali e degli adulti è un momento proprio dello sviluppo psicologico di ogni bambino. Essa, però, negli introversi, si realizza con una tale intensità da rendere del tutto secondario il rapporto con i coetanei.
In quest'identificazione potente e persistente almeno sino all'adolescenza si può leggere l'espressione di una vocazione viscerale ad essere sul registro della perfezione, della grandezza, della consapevolezza - doti che vengono regolarmente attribuite ai grandi. E' come se il bambino introverso alienasse le sue potenzialità di sviluppo vedendole già realizzate dagli adulti. Di fatto, quest'alienazione, che può essere fonte di molteplici delusioni via via che si allenta, giustifica la tendenza a privilegiare il rapporto con gli adulti.

La conseguenza di quest'idealizzazione però può non essere positiva. Per un verso, essa infatti promuove un'accondiscendenza totale del bambino in rapporto ai desideri, consci e inconsci, degli adulti. Se questi lo investono di aspettative perfezionistiche, è inevitabile che il bambino introverso ne rimanga catturato e faccia ogni sforzo possibile per conformarsi ad esse. Questo meccanismo rappresenta la matrice di un modo di essere infantile caratterizzato da una precoce maturità comportamentale tale per cui, fin dall'età di 4-5 anni, il bambino introverso sembra un adulto in miniatura. Questa condizione, che gli permette di ricevere gratificazioni molteplici dagli adulti, a casa, nella cerchia dei parenti o degli amici di famiglia, a scuola, ecc., è la stessa che scava un solco rispetto ai coetanei, che sono più spontanei, meno controllati, meno ligi alle regole educative.

L'altro aspetto è legato al senso di giustizia, emozione innata che appare sempre precocemente spiccata negli introversi. Nel momento in cui essi si rapportano, per un verso, alle autorità, assolvendone le aspettative e rispettandone le regole, e, per un altro, agli altri con un'estrema sensibilità che vieta loro di arrecare dispiacere, ferire, aggredire, essi sono indotti a vivere questo come se fosse la cosa più naturale del mondo. In conseguenza di questo, essi si aspettano che gli altri si comportino allo stesso modo.
La delusione di quest'aspettativa, riguardi essa il mondo dei grandi o dei coetanei, determina spesso reazioni di rabbia interiore molto intense,un irrigidimento e una diffidenza nei confronti del mondo che, spesso, a livello inconscio, si mantiene anche in età adulta.
La precoce maturità comportamentale, riferita soprattutto alle aspettative del mondo adulto, e l'irrigidimento conseguente alla scoperta delle "ingiustizie" perpetrate dagli adulti e dai coetanei, determinano nel complesso un modo di essere "strano": sorprendentemente e eccessivamente maturo per un verso, riservato e chiuso per un altro.

La "chiusura" dell'introverso è l'aspetto comportamentale destinato ad incidere profondamente nella carriera sociale e nella definizione stessa di sé. Esso rappresenta la somma di due diversi fattori che vengono costantemente confusi. Per un verso, la chiusura fa capo ad una limitazione costituzionale delle capacità comunicative. L'introverso
dispone di un solo registro comunicativo congeniale, che è un registro profondo. Egli dunque riesce a sintonizzarsi solo laddove si dà un certo grado di affinità. La comunicazione quotidiana, che è fatta di luoghi comuni, di convenzioni, di discorsi fatui, di parole usate per scongiurare il silenzio lo imbarazza e lo mette a disagio.

Per un altro verso, la chiusura è da ricondurre al timore di rimanere ferito dagli altri. L'introverso, in nome della sua sensibilità, ha una tendenza naturale a preoccuparsi delle conseguenze dei suoi comportamenti a carico degli altri: è tendenzialmente scrupoloso. Interagire con un mondo nel quale le persone si comportano spontaneamente, spesso dicendo e facendo, senza rendersene conto, cose che dispiacciono, turbano o addirittura offendono gli altri, è un dramma. L'introverso si chiede come sia possibile una cosa del genere. Partendo dalla sua esperienza interiore, egli può giungere solo a pensare che gli altri siano rozzi e insensibili. Questa conclusione dà alla chiusura un carattere difensivo.

Purtroppo, dall'esterno, la chiusura dell'introverso non è mai colta nel suo autentico significato.
Più spesso viene scambiata per un modo di essere scostante, superbo, rifiutante, se non addirittura sprezzante. D'acchito, insomma, a livello sociale l'introverso risulta antipatico alla maggioranza delle persone, e viene trattato come tale. Egli si rende conto di questo, lo ritiene ingiusto, spesso si arrabbia. Ma, non essendo in grado di esprimere la rabbia o avendo timore di esprimerla per non offendere gli altri, la
cova dentro di sé. Questo significa che egli accentua le sue difese rispetto al mondo. S'instaura di conseguenza un circolo vizioso interattivo, per cui più l'introverso si chiude più egli riceve delle risposte sociali negative. La conseguenza di questo circolo vizioso è un senso doloroso di diversità e di estraneità rispetto al mondo, che convive spesso con una rabbia cieca contro tutto e contro tutti.

Naturalmente, la rabbia si produce più facilmente se, come capita spesso in fase evolutiva, l'introverso viene investito da giudizi negativi, attaccato verbalmente o addirittura fisicamente.

La percezione di una diversità radicale e la rabbia possono dare luogo a diverse carriere evolutive. Se la diversità rimane associata ad un sentimento di valore, essa può promuovere un isolamento sociale sotteso da un disprezzo consapevole e profondo nei confronti degli altri. Se essa viceversa mina il sentimento di valore personale, l'introverso può essere spinto a tentare di normalizzarsi, di agire cioè come se fosse estroverso. Date le sue qualità, egli può riuscire anche brillantemente in questa mimesi, ma il prezzo è un falso io, dietro il quale il giudizio nei confronti degli altri può rimanere implacabilmente denigratorio. Ovviamente, il falso io comporta anche una percezione negativa di sé, più o meno consapevole. Lo sviluppo peggiore però avviene allorché un introverso, oppresso dalla propria sensibilità, che lo induce ad essere scrupoloso e ad incolparsi per un nonnulla e ferito dagli estroversi, che agiscono spesso senza interrogarsi sulle loro conseguenze a carico degli altri, decide di risolvere il problema rimuovendo la propria sensibilità e dandosi una maschera di forza, di durezza e, al limite estremo, di cinismo. Anche in questo caso, l'introverso, mettendo a frutto le sue qualità, può ingannare, oltre che se stesso, anche gli altri. La rimozione della sensibilità estingue i sensi di colpa, che però si accumulano a livello inconscio, e, prima o poi, presentano il conto.


Luigi Anepeta è semplicemente un grande. Sto cercando di procurarmi i suoi libri, in biblioteca sembrano non esistere, e anche negli store online non sono facili da trovare...ma prima o poi saranno miei!

martedì 26 maggio 2015

lodi, rose, spine

Da qui

La lode, il plauso è un’ esigenza fondamentale degli esseri umani. Se manca nessuno dà il meglio di sé.

Sentirsi lodati è di vitale importanza per tutti,  e funziona più delle critiche o delle punizioni.  Per essere efficace, la punizione deve essere severa. Ma se i bambini non vengono gratificati in qualche modo – e un abbraccio o una parola di lode sono una parola di lode sono un sistema infallibile – la loro vita può diventare di rose: decisamente piena di spine.

Oltre che di essere lodati, i bambini hanno bisogno di sentirsi importanti e investiti di
responsabilità. E chi, a pensarci bene, non ha bisogno di sentirsi speciale, unico, di sapere che vale qualcosa?


Ditemi quali sono i miei punti deboli, se volete, ma non dimenticate di farmi notare i miei punti di forza.

Dare a un bambino la possibilità di sentirsi importante è un modo di eliminare dal suo comportamento la parte negativa e far crescere la parte positiva.

Tutti i bambini hanno bisogno di essere aiutati e incoraggiati a diventare responsabili. Disciplina significa essere responsabili del proprio comportamento e capaci di comprendere le esigenze degli altri.

Lodare gli altri, farli sentire importanti e responsabili significa trattarli con rispetto e offrir loro la possibilità di impiegare la vita in modo da ricavarne un vantaggio per se stessi e gli
altri.


La lode è un’ esigenza fondamentale degli esseri umani. Se manca, nessuno dà il meglio di sé. Al contrario, se c’è e tutti lo fanno di buon grado è una cosa vantaggiosa, alza l’autostima, la buona considerazione di sè e indica la strada per un buon adattamento.

Soprattutto i bambini piccoli hanno bisogno di parole che li approvano e li incoraggiano; hanno bisogno di quelle parole per sentirsi apprezzati per le cose che fanno bene o semplicemente per il fatto di essere quello che sono.

Non esagerate con le lodi, ma usatele. Non siate biechi e ricattatori. Non pensare: ‘ Io faccio i complimenti, ma lui / lei non memli fa. Quindi non li faccio neppure io.’  Fate serenamente le felicitazioni, i rallegramenti o le congratulazioni senza astio, rancore o invidie . Diventate per l’ altro/a  una persona importante perché si ha bisogno di lodi.  Non serve pensarle, occorre farle sentire.


Tutto quello che mi è sempre, sempre, mancato da bambina e da ragazza. Mai una lode, mai un complimento, mai un gesto d'affetto spontaneo, mai un incoraggiamento, mai un'espressione di stima, mai un riconoscimento per gli ottimi risultati a scuola, per il comportamento sempre corretto ed educato, per la maturità, per come mi occupavo dei miei fratelli, per quanto ero tranquilla e ubbidiente, per quanto poco disturbassi, per quanto fossi facile da accontentare - non chiedevo mai niente, non pretendevo niente, rinunciavo a un sacco di cose, sembrava non avessi bisogno di niente. Tutto quello che facevo, il modo in cui mi comportavo, com'ero, era tutto scontato, non poteva che essere così, avevo solo fatto il mio dovere, niente di speciale insomma, sembrava non fosse merito mio ma una fortuna che mi era caduta dall'alto e per cui quindi non meritavo nemmeno un misero complimento o un sorriso soddisfatto. Queste cose i genitori dovrebbero dirle tutti i giorni ai figli, al di là dei buoni risultati a scuola o dei comportamenti corretti...eppure a me non le diceva mai nessuno, nemmeno quando prendevo i voti migliori della classe, o quando qualche estraneo faceva notare quanto brava, matura, responsabile, educata fossi...non avevo diritto a niente, nessun complimento, nessun riconoscimento, nessunissima gratificazione, mai, in nessun caso. Gratificare qualcuno lo fa sentire importante, realizzato, lo fa sentire felice, lo fa stare bene...perchè un figlio non merita di essere gratificato?? Che marciume c'è nell'anima di quei genitori che non tirano mai fuori una parola buona per i propri figli ma che anzi sembrano godere proprio nell'evitare di rendere felici i figli?

giovedì 7 maggio 2015

i need

Da alcuni sfoghi recenti su facebook

Sarebbe bene ricordare una cosa: anche le persone forti, indipendenti, che apparentemente hanno mille risorse e che sembrano in grado di superare tutto, ogni tanto hanno bisogno di un incoraggiamento, di un abbraccio, di un sorriso, di un sostegno. Così, per dire.

Spesso si fa presto a dimenticare che siamo tutti umani e abbiamo tutti bisogno delle stesse cose, anche se non lo dimostriamo o abbiamo imparato a farne a meno per un certo periodo di tempo, su come sia molto comodo credere che chi è forte e di solito si arrangia non abbia mai bisogno di niente..

In sostanza, meno chiedi (perchè magari provi a farcela da solo, perchè non sei abituato a farlo, perchè sei timido, per mille motivi) e meno gli altri sono disposti a darti qualcosa nel momento in cui ne hai bisogno - anzi magari si scocciano pure che non ti arrangi come al solito - come se fosse una perversa spirale che si chiude su se stessa.
Danno per scontato che tanto ti arrangi e non hai bisogno mai di niente, anzi si va oltre il dare per scontato, diventa quasi un ruolo da cui non ti puoi più sottrarre, tu sei quello che sostiene gli altri quando hanno bisogno e NON DEVI essere tu ad avere bisogno, non ti è concesso...vorrei provare a rompere questi meccanismi ma sembra impossibile.


Non c'è mai stato nessuno che si occupasse davvero di me, della mia anima, dei miei sentimenti, dei miei bisogni emotivi, delle mie paure, che mi capisse davvero fino in fondo, che vedesse, capisse e accettasse le mie fragilità.
Ogni tanto avrei immenso bisogno di qualcuno che fosse forte anche per me, che mi abbracciasse e mi dicesse "non preoccuparti, fidati di me, ci penso io, tu rilassati"...e invece io sono quella a cui tutti possono affidarsi e di cui tutti possono fidarsi ma io non posso mai fidarmi di nessuno e affidarmi a nessuno perchè tanto ormai si dà per scontato che so arrangiarmi, che ce la faccio da sola, che non ho mai bisogno di niente e di nessuno.

domenica 26 aprile 2015

contrasti

Chissà per quali strane ragioni se sei maleducato e stronzo tutti stanno attenti a non infastidirti e ti rispettano, mentre se sei educato e gentile a lungo andare diventa una cosa così scontata che, se per una volta su mille, ti comporti in modo diverso e magari con tutte le buone ragioni del mondo, stai sicuro che quelli che erano abituati alla tua gentilezza non te lo perdoneranno mai, invece di chiedersi e chiederti che motivo c'è dietro. Se sei debole e lagnoso tutti si prodigano per aiutarti e consolarti mentre se sei forte e positivo, o perlomeno cerchi di esserlo, diventi trasparente e l'unica volta che non riesci ad essere forte susciti sentimenti di delusione o fastidio. Se non fai niente da solo, per gli altri è normale aiutarti e fare le cose per te, mentre se ti arrangi non osare mai chiedere aiuto, per te non è previsto. Se sei bravo ad ascoltare e consigliare gli altri la volta che avrai bisogno tu di essere ascoltato e consigliato difficilmente troverai qualcuno disponibile. Se piangi spesso tutti ammireranno le volte che non piangerai, mentre se non piangi quasi mai la volta che lo farai sarai guardato male.

Perchè le persone si fissano così tanto con ruoli ed etichette invece di cercare di mettersi nei panni degli altri e di capire? Basterebbe davvero guardare negli occhi, da lì si legge tutto e si capisce tutto...

giovedì 5 febbraio 2015

sbloccaggio

Proprio in questo momento sto avendo un mini attacco di ansia per una serie di fattori su cui non ho tutto il controllo che vorrei avere: una vacanzina di un giorno e mezzo in montagna, ospite da amici, che il maltempo tenta di rovinare visto che se dovesse nevicare non me la sentirei di andare in auto, col rischio di rimanere bloccata lassù domenica pomeriggio, quando sarà il momento di scendere, e non voglio rimanere bloccata perchè lunedi ho un impegno importante che non posso assolutamente saltare (e questo è il secondo motivo di ansia, si tratterà di responsabilità enormi e anche di fatica, sia fisica che mentale)...sto propendendo per l'ipotesi di andare in pullman, ma la domenica per il ritorno ce ne sono pochissimi e ad orari incompatibili con le esigenze degli amici che mi ospitano...mi verrebbe voglia di annullare questa piccola vacanza, ma non esiste che mi faccio condizionare da problemi che forse nemmeno ci sono.

Sto sperimentando nausea, stomaco chiuso, sensazione di un peso che incombe, insonnia, pensieri che continuano a girarmi per la testa senza che possa fare niente per arginarli almeno un po'. E' la prima volta che mi succede, la prima volta che lascio che le preoccupazioni prendano il sopravvento, di solito io sono quella fredda, staccata, che analizza razionalmente e che non si fa prendere dall'ansia, cioè i miei momenti di ansia li ho avuti anch'io ovviamente, sia in senso positivo (l'ansia per un incontro particolare, per la prevendita dei biglietti dei concerti, per un avvenimento importante) che negativo (esami, problemi di vario tipo), ma non l'ho mai vissuta in modo così totalizzante, prima era un sensazione limitata alla testa, ai pensieri, non si diramava anche al resto del corpo. Nonostante sia spiacevole non nego che da una parte la accetto di buon grado, ritengo che faccia parte di un processo di "sbloccaggio" cominciato tempo fa e che mi sta portando a esternare sentimenti ed emozioni invece che tenerli prigioneri al buio dentro di me. Per dire, sono diventata una piagnona, mi commuovo per un sacco di cose sia belle che brutte e non mi faccio problemi ad ammetterlo, così come non mi faccio più problemi ad ammettere ed esprimere felicità o insoddisfazione...ora quindi mi sto concedendo di buttare fuori anche l'ansia, sto permettendo a me stessa di viverla invece che bloccarla sul nascere come ho sempre fatto, nascondendomi dietro una parete di ghiaccio che era anche il mio unico sostegno concreto e senza la quale sarei miseramente caduta chissà quante volte...perchè è vero, mi sono sempre negata di vivere, assaporare, esprimere i sentimenti e le emozioni, sia quelli positivi che quelli negativi., soprattutto da bambina. Non potevo esprimere ansia perchè nessuno l'avrebbe accolta e mi avrebbe aiutata ad affrontarla e gestirla, non potevo vivere la felicità perchè a nessuno importava, che sorridessi e cantassi o che me ne rimanessi seria e triste non cambiava niente, nessuno si accorgeva della differenza, non potevo esprimere dolore - non quello fisico, quello dell'anima - per lo stesso motivo, non c'era nessuno disposto ad aiutarmi facendosene minimamente carico e insegnandomi a gestirlo e a neutralizzarlo, non c'era nessuno che si accorgeva di me e di quello che avevo dentro...ma adesso ho l'impressione che, un po' alla volta, i vecchi nodi si stiano sciogliendo, il muro di ghiaccio si stia sciogliendo, forse perchè sto imparando a stare in piedi da sola anche in mezzo alla bufera e non rischo di cadere così facilmente come quando ero piccola, posso permettermi di mostrare chi sono e cosa provo perchè posso accogliere e gestire da sola, finalmente, quello che provo, piacevole o spiacevole, bello o brutto che sia.

Comunque c'è anche un'altra cosa che sperimento da tempo: se c'è un momento no, una giornata storta, qualcosa che non va per il verso giusto riesco a vederlo nella giusta prospettiva, come un imprevisto o un ostacolo momentaneo, una cosa che passerà e che quindi è inutile che mi angosci tanto o mi faccia condizionare l'umore. I momenti no se ne vanno come sono arrivati, e io ho tutti gli strumenti per affrontarli e andare oltre. Avere questa consapevolezza è un potere enorme, il potere di decidere di non farmi fermare e condizionare da quello che non dipende da me e dalla mia volontà. Prima l'ostacolo temporaneo diventava l'unica cosa che vedevo, non riuscivo più a vedere il resto della strada e per me, in quel momento, esisteva solo l'ostacolo e il mio malessere conseguente, mentre adesso è come se vedessi la strada da un punto un po' sollevato e mi rendo conto che al di là dell'imprevisto il percorso continua e in un modo o nell'altro riuscirò a proseguire.