giovedì 3 febbraio 2011

bambini ad alto bisogno

Ho pianto nel leggere queste parole, scritte da una super mamma in un forum:

Io ho avuto - e ho - una figlia ad alto bisogno. Bisogno di contatto, tetta, di presenza, di vicinanza, coccole, tetta, latte, tetta, rassicurazioni, tetta, essere portata, tetta, stare in braccio, starmi addosso, giocare su di me, tetta, dormire con me accanto, avvinghiandosi a me e a suo padre.
E' stato ed è faticoso, a volte.
Però penso che in fondo lei è ad alto bisogno ma io non volevo che fosse diversa.
Ho fatto quello verso cui spesso veniamo messe in guardia: l'ho abituata, le ho dato "il vizio".
E' vero. L'ho abituata ad essere certa del suo valore, ad essere non il centro del nostro mondo e della nostra famiglia ma PARTE di essa, non una bambolina ma una persona seppur piccina, l'ho abituata a poter contare su di me sempre, a essere certa che i suoi bisogni saranno sempre soddisfatti, l'ho abituata ad avere stima di se stessa, le ho riconosciuto il diritto di arrabbiarsi con me e manifestarlo se necessario, il diritto di scegliere e di dire di no e protestare a voce alta.
La sto rendendo una persona libera.


Ricordo un giorno alla fermata del bus, avevo S. di 3 o 4 mesi nella fascia. Una donna anzianotta e palesemente single mi dice: che bella, è la prima? e io le rispondo che sì, è la prima. Allora lei mi risponde: non ne faccia più eh, signora!
Io sono rimasta basita manon ho avuto il tempo di rispondere perchè una donna poco sopra la quarantina è intervenuta per rispondere: ha ragione, sono belli quando sono piccoli ma poi sono soltanto un problema. Io ne ho due adolescenti e sono solo problemi, problemi,problemi.
ma ci pensate che tristezza di discorso?

Detto da una madre. Che probabilmente aveva due figli cresciuti come da istruzioni, che da piccoli facevano i loro tot pasti al giorno, i loro sonnellini, erano obbedienti e un po' passivi magari e poi sono diventati grandi senza che i loro genitori li CONOSCESSERO.
Anche M. ed io eravamo così, due soprammobili a sentire i nostri genitori, dormivamo tutta notte, mai capricci, buoni buoni nel nostro box.
A parte mia mamma che mi conosce meglio, mio papà sa veramente poco di me e quel che crede di sapere è perlopiù una sua opinione, i miei suoceri del figlio non sanno veramente nulla di nulla.
E si tratta di relazioni che ormai non si costruiscono più. Siamo certi del loro affetto ma sappiamo di non poter contare su di loro, emotivamente parlando.



Anch'io da piccola ero così, a parte i primi mesi in cui ho cercato invano di comunicare i miei bisogni ai miei genitori. Sono diventata una bambina soprammobile, passiva, buona, silenziosa, che non chiedeva, non pretendeva, non faceva capricci, non si lamentava per niente, si arrangiava a fare le sue cose da sola, ubbidiva e faceva fare bella figura ai suoi genitori perchè era educata e tranquilla.

Ieri sono arrivata a fare mentalmente il riassunto di tutti i pensieri dei giorni scorsi, molti sorti in seguito a discussioni con i miei genitori, soprattutto con mia madre. I miei sono stati genitori del mio corpo (mi hanno fornito cibo, vestiti, una casa - anche se lasciava molto a desiderare come qualità e salubrità, e se avessero voluto avrebbero potuto porvi rimedio fin da subito, ma non erano interessati - mi hanno fatta andare a scuola...e poco altro, in realtà, ma le cose che mi sono mancate non hanno compromesso la crescita materiale...) ma non sono assolutamente stati genitori della mia anima. Ho sempre saputo di non poter contare per niente su di loro emotivamente. La solitudine emotiva/affettiva la ricordo ben presente e opprimente praticamente da sempre...

Più leggo in giro e più mi rendo conto che i problemi che ho adesso arrivano tutti da lì.

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