mercoledì 21 luglio 2010

questo era ed è parte di me

"Com'è che si diventa invidiosi? Il problema nasce, come spesso succede, nell'infanzia e nella relazione affettiva con i genitori. A rischio è il bambino che non riceve un giusto sostegno affettivo e soprattutto quello cui non arriva un adeguato riconoscimento del sè: in parole povere, tutti quegli apprezzamenti che gli fanno capire che è benvoluto, amato, importante e speciale agli occhi di mamma e papà.

Un bambino al quale è mancato tutto questo spesso diventa un bambino "bravo": si adatta, cioè, a una serie di regole, date dalla famiglia o inventate da lui stesso, che dovrebbero garantirgli l'amore dei genitori, ma che di fatto uccidono i suoi slanci, la sua spontaneità, la libertà del suo agire. E molto spesso sortiscono l'effetto contrario: tante volte i genitori finiscono per preferire un fratellino più spontaneo piuttosto che il bravo figlioletto perfettino, studioso e obbediente, cui non resta che rodersi e chiedersi perchè non ha il premio cui avrebbe diritto. Il problema può anche peggiorare quando i genitori sono indifferenti e distanti.

In qualche modo l'invidioso adulto non esce da questa dinamica. E' come se vivesse ancora nel mondo dei genitori e dipendesse da qualcuno in grado di notare i suoi sforzi e premiarli."



Queste riflessioni descrivono alla perfezione quello che ho passato da piccola e le conseguenze che pago ancora adesso. Forse prenderne coscienza è già un passo verso il superamento, o almeno lo spero...